Knodel
Il termine “Knödel” deriva dal tedesco “Knot” che vuol dire nodo, grumo. È un piatto di antica e umile origine: risale infatti alla cucina contadina del periodo medievale e la sua preparazione permetteva il riciclo del cibo avanzato. Gli “Knödel” sono infatti una specie di polpette o di gnocchi, a base di mollica di pane e cucinati con un processo semplice ma che richiede del tempo.
Per fare i canederli occorrono mollica di pane raffermo, latte, uova, pancetta o speck, prezzemolo e noce moscata, farina e sale. Si comincia mettendo in una terrina la mollica tagliata a dadini, le uova sbattute a parte, il sale e il latte e si deve mescolare il tutto ottenendo un composto uniforme che deve riposare per almeno due ore, coperto con uno strofinaccio e avendo cura di mescolarlo di tanto in tanto perché il pane non deve bagnarsi ma rimanere umido e morbido.
Nel frattempo bisogna far rosolare in padella la pancetta/speck con la cipolla, l’olio e il burro. Passate le due ore all’impasto va incorporato il soffritto di pancetta/speck aggiungendo del prezzemolo tritato, la noce moscata e la farina. Questa è la pasta dei canederli che adesso deve riposare un mezz’oretta.
Con l’impasto si devono poi formare delle “palle” di diametro 5-6 centimetri che saranno cotte per circa 15 minuti nel brodo bollente (in alternativa va bene anche in acqua), scolate con un mestolo forato e lasciate asciugare su un canovaccio di cotone. Vanno serviti ben caldi nel brodo di carne o asciutti conditi con burro fuso e salvia o bagnati con il sughetto dell’arrosto.
Una curiosità: gli “Knödel” non devono essere mai tagliati con il coltello ma devono essere talmente morbidi da poter essere facilmente spezzati con la forchetta o il cucchiaio.
Esistono diverse varianti degli “Knödel”, anche dolci come i “Marillenknödel” che sono canederli a base di albicocche oppure lo “Germknödel”, un dolce a forma di canederlo, ricoperto da una gustosa salsa alla vaniglia.
