Adolf Hitler

Adolf Hitler (Braunau am Inn, Austria 1889 - Berlino 1945) è un personaggio storico tedesco di rilevanza internazionale: fu infatti l’artefice di uno degli stati totalitari più riusciti della storia e dello sterminio pianificato di sei milioni di ebrei, oltre a Rom, slavi, omosessuali, comunisti, disabili mentali, minoranze religiose, prigionieri di guerra e oppositori politici, adulti e bambini.

Nato in Austria da una famiglia modesta, Hitler fu uno studente mediocre e non terminò gli studi secondari. Decoratore e pittore, si avvicinò alla politica tedesca associandosi al “Deutsche Arbeiterpartei”, il Partito tedesco dei lavoratori di cui in breve tempo divenne il capo e in pochi anni lo rifondò come “Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei”, Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori, abbreviato in Partito nazista.

Per la gestione del partito, Hitler si ispirava alle tante letture di opere antisemite e antidemocratiche, che inculcarono in lui tali convinzioni oltre a un forte individualismo, al disprezzo per le masse popolari, all’anticomunismo e alla xenofobia.

Uomo fermo e deciso, sempre fedele alle proprie idee e alla propria patria, la Germania, Hitler fece la prima apparizione sulla scena politica tedesca guidando un tentativo di colpo di stato in Baviera. Abilissimo oratore e persuasore delle masse, durante gli anni della Grande Depressione riuscì a accrescere il numero degli inscritti al partito sfruttando il malcontento generale, la paura del comunismo e degli stranieri, assicurandosi così l’appoggio di tutti i ceti sociali (dalle masse all’alta finanza e l’esercito) che vedevano in lui la possibilità di riscatto della Germania.

In breve tempo Hitler arrivò alla Cancelleria (1933) e instaurò la dittatura, autoproclamandosi capo della Germania. La politica del “Führer” (guida) fu aggressiva e risoluta: all’interno dei confini della Germania si faceva solo quello che egli acconsentiva, ma anche nella politica estera egli si preoccupava solo di espandere il “Lebensraum”, lo spazio vitale tedesco a spese delle popolazioni dell'Europa orientale. Pertanto nel settembre del 1939 Hitler decise di invadere la Polonia scatenando la Seconda Guerra Mondiale.

Durante il conflitto Hitler mise in atto le sua qualità di stratega fino alla realizzazione della cosiddetta “soluzione finale”, un piano d'internamento e sterminio degli ebrei ritenuti la causa scatenate della povertà del popolo tedesco. Dopo sei lunghi e sanguinosi anni di guerra, la Germania fu occupata dagli alleati e dalle truppe americane e gli stessi tedeschi si ribellavano al “Führer”. Hitler dunque si suicidò, insieme ad Eva Braun sua sposa. È il 30 aprile 1945.