Ludwig van Beethoven
Nato in una famiglia umile, influenzata dai problemi di alcolismo del padre, Beethoven prese giovane familiarità con la musica iniziando a soli 14 anni a lavorare come organista al servizio dell’arcivescovo di Bonn. Le sue eccellenti doti musicali lo portarono a studiare a Vienna dove riuscì a guadagnarsi da vivere facendo esibizioni private per l’aristocrazia locale.
Beethoven riuscì quindi a trasformare il suo talento e la passione per la musica in un’attività redditizia e indipendente. Questa è una delle innovazioni che introdusse Beethoven nel mondo della musica.
Il resto della cita del compositore si svolse a Vienna e fu segnato da una progressiva sordità che lo fece diventare totalmente sordo nel 1918.
Beethoven presto intraprese la ricerca di un proprio stile personale e originale, frutto dello studio delle forme musicali classiche, come la sinfonia, il concerto, il quartetto d’archi e la sonata.
La produzione letteraria di Beethoven è davvero molto vasta: comprende 9 sinfonie, 7 concerti solistici (di cui 5 per pianoforte), 16 quartetti per archi, 32 sonate per pianoforte, 10 sonate per violino e pianoforte, 5 sonate per violoncello e pianoforte, l’opera Fidelio, 2 messe, un oratorio, numerose ouverture, musica da camera (con e senza pianoforte), diversi cicli di variazioni per pianoforte, oltre a numerose composizioni vocali e di circostanza.
Gli studiosi di solito dividono quest’immensa produzioni in 3 diversi periodi: la formazione, gli anni del classicismo (tra cui c’è il cosiddetto “decennio eroico” in cui Beethoven compose i brani che lo resero celebre a livello internazionale e che ancora oggi sono i più suonati – dalla Terza sinfonia Eroica all’Ottava sinfonia) e il cosiddetto ultimo Beethoven (anni di vita ritirata, completamente sordo e l’unico mezzo per dialogare con l’esterno erano i suoi “quaderni di conversazione”).
Beethoven raggiunse nelle sue opere una straordinaria concentrazione espressiva, associata a radicali innovazioni nel linguaggio musicale e nei messaggi veicolati: non più solo opere intimistiche ma inni agli ideali umanitari e il richiamo alla libertà e alla fratellanza; ciò rimane vero sia per temi universali, come nella “Nona sinfonia” e nella “Missa solemnis”.
